Albania, Tour Balcani 2011_10
Info e Foto Viaggio in Albania - Tour Balcani Occidentali 2011
dell'11° giorno 14-07-2011 - Come vi dicevo alla fine del precedente post, ieri sera ho avuto una sorpresa!
Stanchissimo, dopo avere affrettatamente svolto le operazioni di routine, mi sono infilato nel letto e rapidamente Morfeo si stava impossessando di me quando le mie orecchie sono state raggiunte da canti e musiche ad un volume piuttosto elevato di un festival del folklore. Dopo avere imprecato un po' nel mio letto ho deciso che avrei potuto provare a dormire chiudendo la porta sul terrazzino e con il condizionatore acceso.
Lascerò Permet (albanese Përmet oppure Përmeti) e l'Hotel Alvero dopo le 7:00. La tappa automobilistica di oggi sarà impegnativa sia sotto il profilo chilometrico che per la tortuosità e per le insidie della strada: 130 km. mi separano da Korce (albanese Korçë oppure Korça) di cui 90 km. sarà necessario guidare con prudenza, senza superare i 30/40 km/h tanto la strada è stretta in un succedersi estenuante di curve, in salita prima, in discesa poi e con un manto stradale pieno di buche. [mappa]
Prima di mettermi in viaggio, faccio il pieno di benzina all'automobile ed un'ultimo scatto alla Moschea ed alla "Pietra della Città" (albanese Guri i Qytetit) di Permet. Mentre mi allontano ho la netta sensazione che nel viaggio di ritorno potrei fare un'altra sosta a Permet.
Poco più avanti un giovane pastore - in foto - sta attraversando con molta cautela un ponte pedonale sul fiume Vjosa (albanese Vjosë oppure Vjosa - greco Αώος). Le assi di legno del ponte sono veramente in pessime condizioni.
Alle prime luci del giorno, in Albania (albanese Shqipëria letteralmente Paese delle Aquile) è abbastanza comune lo spettacolo del succedersi ravvicinato dei profili delle montagne.
In quest'altra fotografia un anziano pastore siede a sorvegliare le poche bestie al pascolo e si protegge dal sole con un ombrello.
Ed un'ultima immagine del fiume Vjosa (albanese Vjosë oppure Vjosa - greco Αώος) prima di lasciare il distretto di Permet - nella contea di Gjirokaster - ed entrare nella contea di Korca.
Oggi, per la prima volta, il cane di un gregge ha abbaiato e rincorso la mia automobile.
Mi fermerò a mangiare al me già noto Farma Sotira Fish Tavern Camping&Hotel.
Ordino una trota dell'allevamento che risulterà buonissima e freschissima: le carni, sode e colorite sgusciano con facilità dalle spine. L'insalata è alla greca e noto che i condimenti vengono versati sul fondo del piatto e non sulle verdure. Pago il conto, 700 leke, e riparto. Ho ancora 70 km da percorre alla guida della mia automobile.
Arrivato finalmente a Korca - non ne potevo più, mi sento "ondivago" - vado alla ricerca di un albergo. La ricerca è breve in quanto capito di fronte all'Hotel Kocibelli. Dopo un soggiorno all'Hotel Alvero di Permet si diventa estremamente esigenti sotto il profilo qualità-prezzo. Sugli appunti trovo annotato: costa il doppio (2.000 leke) ma ne vale la metà. Comunque senza lode e senza infamia e nel 2012 sarà rinnovato.
A metà giornata le statistiche del GPS segnano 00 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi coperti in 00:00:00.
Nel pomeriggio, alle 16:00 mi rimetto in viaggio per andare a visitare Moscopole oppure Voskopoja (albanese Voskopojë) a 1.150 metri sul livello del mare. [mappa]
Premetto che dalla visita a Voskopoje, probabilmente perchè nelle suggestive letture l'avevo idealizzata, sono stato deluso: sperare sempre non aspettarsi mai niente.
Questa popolosa città - la seconda dopo Istanbul nei secoli 17° e 18° - fioriva sulla Via Egnatia, la strada dei carovanieri che commerciavano tra l'Oriente ed il Mediterraneo, tra Istanbul, Venezia e Vienna.
Voskopoje, all'epoca Moscopole, fu anche un importante centro religioso episcopale del cristianesimo ortodosso: si sono salvate dalla distruzione della 2a Guerra Mondiale solo alcune chiese i cui pregevoli affreschi in esse conservati non sono facili da visitare.
Nella foto il campanile della Chiesa di Santa Maria (albanese: Kisha e Shën Marisë)
Moscopole, fu il centro culturale degli Arumeni oppure Aromuni ma anche Latino-Macedoni durante la dominazione ottomana. Gli Arumeni dopo i Rumeni, sono il popolo più rappresentativo del gruppo dei Valacchi (albanese Vllehët) oppure più raramente Vlacchi: sono discendenti delle popolazioni di lingua tracia-illirica che furono romanizzate tra il primo e il sesto secolo nei Balcani e nel bacino del basso Danubio.
Nella fotografia, una donna siede con un bambino tra le braccia di fronte l'ingresso alla Chiesa di Santa Maria (albanese: Kisha e Shën Marisë) ma anche nota come la Chiesa della Santa Vergine Dormiente.
Alle 19:15 mi rimetto in viaggio ed arrivato a Korca (albanese Korçë oppure Korça) dall'hotel, in posizione centrale, farò un giro a piedi per le principali vie della città che mi sorprendono per la loro animazione: invece è piuttosto ovvio, è il sabato del villaggio.
Seduto in un fast-food in stile moderno ed affollato di ragazzi, mangio qualche kebab accompagnato da una birra Korca pagando 750 leke. La prima birra prodotta in Albania è molto buona ed è quella, tra quelle albanesi, ma non solo, da me assaggiate che preferisco. Non sono ne un bevitore ne tanto meno un intenditore di birra quindi vi propongo dei giudizi più qualificati del mio.
Dopo aver osservato un po' dello "struscio" sorseggiando la birra rimasta decido di fare ritorno alla mia camera d'albergo: domani riparto per avvicinarmi al confine macedone.
A fine giornata le statistiche del GPS segnano altri 49 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi coperti in 3:40:00.
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