Macedonia, Tour Balcani 2011_13
Info e Foto Viaggio in Macedonia - Tour Balcani Occidentali 2011
del 14° giorno 17-07-2011 - Alle 7:20 lascio la mia camera presso Ristak Apartments. A piedi mi avvio verso il centro storico di Ohrid (macedone Охрид - italiano Ocrida). [mappa]
Ha inizio un'altra bellissima giornata: la superficie del Lago di Ohrid (macedone Охридско Езеро - italiano Ocrida) riflettendo l'immagine dell'antica città distesa sulla penisola ha un potere ipnotico.
Sul pontile uno di questi pescatori sta praticando la pesca a bolentino a mano, cioè senza canna.
Lascio il lungolago per addentrarmi nel centro storico. Risalgo fino alla Gorna Porta, la porta superiore, nella cinta muraria difensiva.
Dopo aver superato il Teatro Antico, dal giardino di una villetta proviene il tipico rumore prodotto dallo spaccalegna.
Dietro la legna da ardere già spaccata ed accatastata ordinatamente di vede la silhouette dello spaccalegna che utilizza una tecnica particolare: prima inserisce la scure nel ceppo di legno, poi, con consumata maestria, solleva capovolgendo l'insieme e successivamente scaraventa la scure con violenza sul lato opposto alla lama ed al ceppo spaccando quest'ultimo.
Le cataste di legno lungo le mura perimetrali delle abitazioni macedoni sono la norma e spesso vengono sfruttate delle sporgenze rispetto alle fondamenta degli edifici medesimi per ripararle dalle intemperie.
Raggiungo l'altura da cui domina la fortezza. Sono visibili il Lago di Ohrid (macedone Охридско Езеро - italiano Ocrida) e la Chiesa di Sveti Kliment i Pantelejmon (macedone Свети Пантелеjмон).
Il nome della fortezza fa riferimento allo Zar Samoil che, secondo recenti scavi di archeologi macedoni, probabilmente ampliò una fortificazione risalente al 4 ° secolo a.C. forse costruita da re Filippo II il Macedone.
In discesa raggiungo la piccola ma estremamente suggestiva Chiesa di Sveti Jovan Kaneo (macedone Црквата Свети Јован Канео) che sorge in posizione superba sul lago.
All'interno del giardino della chiesa, una coppia di ragazzi siede in religioso silenzio di fronte ad una antica tomba.
Dopo, scendo all'affollatissimo lido di Kaneo a fare una pausa ed a dissetarmi. Annoto che in giro a piedi od in macchina mi vengono in mente di osservazioni, interrogativi ma appena ho la possibilità di digitare qualche appunto, mi rilasso e non penso più a niente :-)
Mi rimetto in cammino e raggiungo, mediante la passerella le stradine della città dove è più facile trovare riparo dal sole, l'attrezzatura fotografica pesa e comincia farsi sentire. Al di sotto delle viuzze e delle scalinate medievali esiste anche un'area pedonale pianeggiante - la via Sveti Kliment Ohridski - e prettamente commerciale dove in alcuni giorni si tiene il mercato (old bazar) ed alla fine della quale si apre la piazza Krushevska Republika dove si trova l'immortale vecchio platano oppure chinar. [Purtroppo l'immortale non è più tale dal dicembre 2012 e l'espressione "andiamo a vedere se il Chinar è caduto" comune tra i giovani che uscivano la sera si è verificata anche se si coltiva qualche speranza ...]
Oggi andrò a mangiare a pochi passi dal platano millenario. In via Goce Delcev 71 trovate il Ristorante Neim mensa popolare di operai che consumano piatti tipici della cucina turca. E' abbastanza presto e trovo facilmente un posto all'aperto. Resto sorpreso! E' vero che il ritrovo è nazional-popolare - ci sono veramente lavoratori che pranzano - ma oltre ad essere lindo, l'ambientazione e l'intonazione non è priva di una basilare etichetta ed estetica. Anche il simpaticissimo cameriere riesce ad essere formale ed informale al tempo stesso: avendo capito che sono un turista mi vuole appioppare l'acqua imbottigliata ma riesco a fargli capire che intendo essere trattato come gli operai poco distanti dal mio tavolo. Il cameriere sorridendo annuisce e di li a poco mi porterà una bella brocca d'acqua gelata :-) con una 1/2 porzione di moussaka (in pratica patate a fette condite con carne macinata) ed un'altra 1/2 porzione di piccoli polneti piperki (peperoni ripieni). Essendo presto non ho molta fame, altrimenti avrei mangiato il doppio ma il conto è veramente modesto 150 mkd ovvero 3 euro mangiando comodamente seduto e servito :-) e se qualcuno sta credendo che io sia taccagno è sulla strada sbagliata infatti lascerò una mancia di ben 50mkd anche e perchè non circolano monetine :-)
Alle 13:25 già sono in cammino per la mia camera in affitto che raggiungerò alle 13:55. A metà giornata le statistiche del GPS segnano 10,3 km coperti a piedi coperti in 4:40:00.
In questi giorni di passeggiate a piedi ho accumulato una certa stanchezza che compenserò riposando e dormendo nella mia stanza. Inoltre, volendo fare qualche scatto al crepuscolo dovrò portare con me anche il cavalletto Manfrotto190X PROB con la testa a sfera 322RC2 che non è una piuma (1800 gr.+ 700 gr.) oltre a due Pentax K20 (1600 gr.) con Pentax 17-70 1:4 SMC DA AD (IF) (485 gr.) e Pentax-DA* 50-135 1:2.8 (765 gr) ed in borsa un'altro kg, ancora di cianfrusaglie.
Uscirò solo alle 19:05 per raggiungere dopo 1/2 ora la Chiesa di Sveti Kliment i Pantelejmon (macedone Свети Пантелеjмон) distante 2.5 chilometri. Scelgo l'inquadratura, pianto il tripode e mi apposto aspettando il momento buono per iniziare a scattare. Nell'attesa guardo il passeggio. C'è anche movimento di turiste in coppia e single: con una di queste ci scambiamo qualche timido sorriso :-) Inizio a scattare alle 20:10 e finisco alle 20:40.
Alle 20:50 sono già seduto al Ristorante Sveta Sofija - via Car Samoil 88 - attiguo all'omonima chiesa. Ho veramente fame ed ho ordinato una braciola di porco. Meravigliosa! Alta due dita, mi viene servita con un tagliere per il pane e due ciotoline: una di peperoncino e l'altra con una cremina densa piccante. Mentre mangio annoto che la corporatura slava mi sembra mediamente più alta e corpulenta di quella degli albanesi il cui confine dista appena 40 km. Pago il conto 310 mkd, lascio 40 mkd di mancia e rientro per godere del meritato (?!) riposo.
A fine giornata le statistiche del GPS segnano altri 5 km coperti a piedi in 2:15:00.
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