Viaggio in Albania - 2a parte
il Diario...
del 4° giorno 22-07-2012 - Arrivo abbastanza presto a Petrele (albanese Petrelë) che dista 16 km dalla capitale Tirana (albanese Tiranë) [mappa] ma il cancello che precede la salita che conduce al castello è chiuso e verrà aperto solo alle 10.00 ossia quando aprirà il ristorante che si trova all'interno.
Ho un paio d'ore da trascorre prima di entrare nel castello, così mi dedico alla perlustrazione del villaggio e della rocca su cui si erge il castello di Petrele (albanese Kalaja e Petrelës)
Il Castello di Petrele, che in tempi antichi era anche noto come castello di Petralba ovvero la Pietra degli Albanesi, sorge su uno spuntone di roccia in cima ad un monte.
Parlando con un commerciante di souvenir, Edmondo, vengo a sapere che la crescita del borgo di Petrele risale all'insediamento di un presidio militare dell'Italia fascista che alla fine degli anni '30 costruì anche la strada che collega Tirana ad Elbasan.
Dal castello, all'interno del quale si trova un ristorante, si gode la vista della vallata del Fiume Erzen (albanese Lumi Erzen).
E' il momento di rientrare all'hotel, mangiare e far passare le ore più calde della giornata.
A metà giornata le statistiche del GPS segnano 32 km comprensivi dei trasferimenti in automobile ed a piedi.
Invertita la marcia, nel frattempo, il cielo si sta facendo minaccioso, nuvole vaporose si gonfiano sul paesaggio allo sbocco del Canyon del fiume Erzen.
Ho anche l'occasione di fotografare il lavoro nei campi ma svolto da due donne: l'una giovane e l'altra più grande, l'una veste in modo casual e l'altra in modo tradizionale.
Non è insolito vedere le donne albanesi lavorare in campagna: occuparsi di pascolare gli animali oppure, come nella foto, di spargere e ricoprire il seminato. Se tenete conto dell'emigrazione maschile è facile capire il perchè.
E oramai qualche giorno che mi trovo in Albania ed ho constatato una presenza costante della polizia stradale sia nella capitale che in periferia. I posti di controllo sono ovunque ed ad ogni ora del giorno.
A sera le statistiche del GPS segnano 31 km comprensivi dei trasferimenti in automobile ed a piedi.
Andrò a cenare a Tirana che, non essendomi reso conto che è Domenica, è vitalissima e ci sono lunghe fila sia in entrata che in uscita. Il Ristorante Rozafa in Rr. Luigj Gurakuqi 89 serve il pesce che vende nella propria pescheria dall'altra parte della strada. Prenderò una frittura di gamberetti piccoli che non sono male e sono sgusciati, insalata, acqua ed il pane che mi viene servito tostato e cosparso d'olio. Due porzioni di gamberetti sarebbero state ottimali ma compenso con un crem caramel l'appetito residuale al costo di 830 lek.
del 5° giorno 23-07-2012 - Durante la notte si è alzato il vento. Oggi raggiungerò Kruja (albanese Krujë oppure Kroja - italiano Croia) la città-simbolo della resistenza albanese, che dista 33 km da Tirana [mappa].
Appena superato il distretto di Tirana, entrato nel distretto di Kruja finisce la confusione e la frenesia della capitale che però si rifanno vive proprio a Kruja città. La strada prima di arrivare a Kruja incomincia a salire, attraversa un piccola riserva naturale e si fa panoramica .
Kruja si trova in una posizione scenografica pregevole ma una crescita edilizia incontrollata sta deturpando il colpo d'occhio.
Nella parte superiore del Castello di Kruja (albanese Kalaja e Krujës) si trova la Torre dell'Orologio (albanese Kulla e Rojës) che serviva per fare la guardia e segnalare ai castelli di Petrele e di Durazzo.
Parlare di Kruja equivale a parlare dell'eroe nazionale Gjergj Kastrioti Skanderbeg (albanese Gjergj Kastrioti Skënderbeu) che, ostaggio, convertito all'Islam, educato militarmente in Turchia, ad Edirne, e promosso dal sultano al rango di Bey, nel 1444 organizzò la ribellione e la resistenza albanese contro gli ottomani. Alla prima sconfitta subita dai turchi ne seguirono altre e per parecchi decenni la lega albanese tenne testa agli eserciti ottomani ma, 10 anni dopo la morte di Skanderbeg, nel 1478 Kruja capitolerà .
Oggi, lunedì, i musei dovrebbero restare chiusi, invece visito il Museo Nazionale Skanderbeg (200 lek - albanese Muzeu Kombetar Gjergj Kastrioti), edificato all'interno del Castello di Kruja.
Continuando l'esplorazione mi rendo conto che il sito si presta ad essere visitato il pomeriggio ma purtroppo il cielo sta diventando di un grigio-celeste deprimente che mi induce a rientrare a Tirana.
A metà giornata le statistiche del GPS segnano altri 79 km comprensivi dei trasferimenti in automobile ed a piedi.
Passerò il pomeriggio a Tirana in cerca di soggetti interessanti nonostante il cielo velato. Avevo letto che la Piramide è oggetto di "escursioni alpinistiche" ed oggi, nella fotografia, ne sono stato testimone.
Poco distante negli spazi verdi, una coppia di anziani trascorre le ore serali sul prato, lei sferruzzando osserva lui che è concentrato sul cruciverba.
Continuando a girovagare, giungo in una piazza popolata da giocatori di scacchi dove mi intrattengo a parlare con Vangeli che ha lavorato 12 anni in Italia e che farà anche da interprete tra me e Jemil, il professore di Storia.
related royalty-free images on Shutterstock
related royalty-free images on Fotolia
No comments:
Post a Comment