Viaggio in Albania - 17a parte
il Diario...
Faccio il pieno di benzina e partenza per la regione delle Montagne del Kelmend (albanese Malet e Kelmendit).
Il passo Lagjja e Re è veramente spettacolare, è la seconda volta che lo vedo [Viaggio in Albania - Tamare - 13a parte] ma la vista del Cemi Canyon lascia comunque a bocca aperta.
All'incirca 40 minuti dopo riparto. Arrivato sul fondo valle, un po' prima di Tamare (albanese Tamarë), imbocco il bivio per il villaggio di Nikc [mappa].
La stretta stradina, incuneandosi tra alte pareti rocciose, risale nella gola di una ramificazione del Fiume Cem. Il paesaggio si fa più avventuroso ed emozionante.Con mia sorpresa scende un Land Rover tedesco che mi riporta alla realtà (già mi credevo Indiana Jones :-).
Il mio 4x4 transita a ridosso di alte rocce a picco ed ogni tanto, nonostante il ricevitore satellitare esterno, perdo il segnale GPS.
Come la Valle di Theth anche la Valle del Kelmend ha una antichissima vocazione cristiana cattolica.
Ai pochi e sparsi edifici in pietra fanno da sfondo la corona di montagne della catena montuosa dello Shenik (albanese: Mali i Snikut conosciuto anche come Maj' e Shenikut, Maja Snikut, Maja e Shenikut, Maja e Shnikut, Maja e Shënikut, Maja Šnikut, Maj’ e Shënikut, Mal Shenik, Mal Shënik, Mali i Shenikut, Mali i Shënikut, Mali i Snikut, Shniku :-).
Ho deciso che mi potrei fermare a dormire qui ma non so se sarà possibile: su Internet prima della partenza non trovato nessun alloggio a Nikc, ma tentar non nuoce. Proseguendo vedo la scritta "camping" su un cartone all'ingresso di una proprietà. Continuo a guidare ancora per un po' senza incontrare alcuna abitazione e mi decido a tornare sui miei "passi" a chiedere informazioni dove ho visto la scritta "camping".
Non senza difficoltà - nè la ragazza nè il padre conoscono più di qualche comune vocabolo di inglese - chiedo informazioni. Son molto gentili e disponibili a darmi da mangiare (pane di mais, insalata, formaggio fresco e dei wurstel). Mentre mangio al fresco dell'ampio pergolato mi fanno compagnia, il dialogo è stentato e mi sento un po' a disagio ad essere osservato. Sto valutando se è il caso di chiedere se è possibile pernottare: mi decido a chiedere e loro mi fanno vedere due camera da letto matrimoniali. Ci accordiamo per la pensione completa e gli do 3000 lek qualcosa in più di 20 euro.
A metà giornata le statistiche del GPS segnano 81 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi.
Alle 14:24 ho già ripreso l'esplorazione in direzione di Vukel (albanese: Vukël oppure Vukli).
Sfortunatamente le condizioni atmosferiche sono mutate, il cielo si è progressivamente annuvolato ed è calata una densa foschia opacizzante per cui mi resteranno appena un paio di scatti che testimoniano dell'antica quotidianità di questi posti dove "il passato" vive ancora oggi.
Annoto le coordinate di qualche scorcio interessante ma so già che il giorno dopo saranno in ombra od in controluce quindi sarà per un'altra volta.
Nella foto, una anziana donna vestita di nero percorre una salita a fondo pietroso trasportando due fagotti che tradiscono l'epoca essendo in plastica gialla.
Alle 18:00 sono già rientrato nella mia camera, non mi resta che prepararmi per la cena in cui verrò trattato come l'ospite d'onore. Finito di cenare, con il padrone di casa sorseggiamo un raki davanti alla televisione che trasmette un notiziario in albanese ed infine mi ritiro nella mia stanza a documentarmi sulle prossime tappe e sul festival che si terra giorno 11 agosto.
A fine giornata le statistiche del GPS segnano 9 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi.
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