Albania Macedonia Bulgaria Montenegro Balkan Malta London
photo travel cheap holidays guide information map
culture tour trip images tourism best
Sunday, February 3, 2013
Viaggio in Albania - Valbona Trekking - 24a parte
Viaggio in Albania - 23a parte
il Diario...
del 28° giorno 15-08-2012 - Svegliatomi, ho fatto colazione all'hotel e ho fatto preparare una colazione al sacco: pane, wurstel, del formaggio fresco, un uovo sodo dal guscio bianchissimo, un cetriolo ed un pomodoro per 400 lek. Prima delle 8:00 carico i bagagli e riparto per individuare il sentiero che conduce al Passo di Valbona (albanese Qafe e Valbones) a 1800 m. s.l.m. [mappa]. Conosco già il passo per averlo raggiunto dal versante opposto, dal Parco Nazionale di Theth (albanese: Parku Kombëtar i Thethit) [Viaggio in Albania - Valbona Pass - 15a parte] senza scendere nell'adiacente Parco Nazionale della Valle di Valbona (albanese Parku Kombëtar i Luginës së Valbonës).
In macchina, tra uno scossone ed un sobbalzo, riflettevo su quanto mi sia sembrato migliore questo alloggio che quello a Fierze. La differenza non la fanno l'assenza dei piccoli difetti che c'erano anche qui - il pavimento di legno cigola, si sentono i rumori degli altri ospiti fin nelle loro camere, cigola anche il letto, materasso troppo morbido, lenzuola corte che scoprono il materasso, l'assenza di appigli per gli asciugamani in bagno - ma nelle persone che con la loro presenza e la loro disponibilità che ci rassicurano; il personale che gestisce l'Hotel Rilindja ha il pregio di essere contemporaneamente presente ma discreto e garbato.
Dopo circa 6 km di guida raggiungo Rrogam i Shales, supero il Centro Informazioni e l'Hotel Burimi i Valbones. La strada continua su un fondo ghiaioso di un bianco abbacinante e sullo sfondo la catena montuosa delle Alpi Dinariche. Ogni tanto individuo su un masso oppure sul tronco di un albero una striscia di vernice rossa tra due bianche che segnalano il cammino per il Passo di Valbona.
Ad un bivio sbaglio, non incontro più la segnaletica e la strada finisce in quella che sembra una ampia fiumara ciottolosa. Ritornerò a quel bivio e con l'aiuto di un ragazzino, che ritorna a Rrogam per trascorrere i mesi estivi, individuo il viottolo. Parcheggio l'auto, preparo lo zaino fotografico, indosso gli scarponcini e comincio ad inerpicarmi a piedi.
Nella foto la cima di una montagna che non sono riuscito ad identificare.
La prima parte dell'escursione si snoda tra le case rurali di Rrogam. Abitazioni in pietra, alcune malandate o peggio cadenti segno di un progressivo abbandono, con il tetto di scandole e le palizzate in legno immerse in una lussureggiante vegetazione di alberi da frutto e faggi.
Continuo a salire ed a 1450 metri s.l.m. vicino ad un torrente ed ad una struttura in legno che funge da bar faccio conoscenza ed intrattengo conversazione con due escursionisti svizzeri, Xavier e Teresa.
Sono diretti anche loro al Passo di Valbona (albanese Qafe e Valbones oppure Qafa e Valbonës) per poi ridiscendere nella Valle di Theth. Xavier non sta molto bene e noleggerà un cavallo da una guida che ridiscende a valle. Una piccola guida, 11-12 anni, verrà con noi e riporterà indietro l'animale.
Tutti insieme riprendiamo la salita. Spesso il cavallo si impunta, non vuole andare più avanti. Le nuvole coprono il sole e c'è una considerevole foschia, non sono ottimista per lo sviluppo meteo del resto della giornata.
Quando arriva la parte più impegnativa della salita Xavier continuerà a piedi ed il cavallo trasporterà gli zaini.
Quando arriviamo in cima al passo sono all'incirca le 13:30 ed ho percorso a piedi 5 km., saluto Xavier e Teresa che continueranno in discesa verso Theth, il ragazzo-guida invece ritornerà con il cavallo sui suoi passi.
A metà giornata le statistiche del GPS segnano 19 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi.
Io mi predispongo a trascorre qualche ora in attesa di improbabili miglioramenti meteo. Mangerò qualcosa e poi andrò un po' in giro per individuare qualche scorcio meritevole.
Salgo su una delle cime che si raggiungono là dove il sentiero scollina ed aspettando mi riposo un po'.
Scatterò qualche fotografia in condizioni non proprio ottimali ma le nuvole stanno concentrandosi proprio là dove cala il sole ed alquanto sfiduciato ed altrettanto deluso decido di rientrare.
Scendendo, il cielo si andrà coprendo progressivamente di nuvole. Per un paio d'ore non riuscirò a scattare una fotografia, poi, raggiunto il villaggio di Rrogam, il sole squarcerà le nuvole prima si scomparire definitivamente dietro le montagne.
Faccio una pausa per fare una scorpacciata delle piccole prugne di cui i rami degli alberi sono stracolmi.
Una ragazzina, che raccoglie prugne anche lei, mi guarda incuriosita. Mi saluta e mi rivolge la parola e con mia sorpresa lo ha fatto in spagnolo. Poi in lingua inglese mi fa capire che è nata qui ma vive in Spagna.
Saluto la vivace e spigliata ragazzina e riprendo a scendere, sono quasi arrivato.
Nella foto il tradizionale tetto di scandole in legno di un edificio rurale sovrastato da un corposo tetto di nuvole.
Alle 17:30 sono al volante della mia auto, diretto non so dove a trascorrere la notte ma consapevole che tra qualche giorno dovrò riprendere un ferry boat a Durres per fare ritorno in Italia. Qualche chilometro dopo do un passaggio a Stefan e ... - non ricordo più ma un nome indiano - che ho già incrociati sul passo di Valbona. Sono molto giovani, l'uno tipico tedesco di Germania, biondo ed occhi azzurri, l'altro moro di origine indiana, studenti al 1° anno della facoltà di ingegneria e fanno una bella accoppiata. Di solito non do passaggi, sono molto restio per svariati motivi, come un incidente con conseguenze ai passeggeri, ma considerato che dal punto di vista fotografico la giornata è finita, avendo incrociato il loro sguardi ed essendoci riconosciuti mi è sembrato scortese non fermarmi. Sono due gran chiacchieroni ma parlano troppo velocemente per il mio stentato inglese. Sono diretti a Fierze (albanese: Fierzë oppure Fierza) per imbarcarsi con il ferry boat e sbarcare a Komani, così gli do alcune informazioni sull'imbarco e sull'hotel.
Arrivati a Bajram Curri lascerò i due giovani al bivio per Fierze e gli auguro buon viaggio.Vado alla ricerca di un alloggio per la notte. All'Hotel Vllaznimi, nome impronunciabile, non è stato facile capire dove sia l'accettazione degli ospiti e con chi parlare per avere una camera, 25 euro, camera doppia, la numero 12, con bagno interno senza 1a colazione, tre piani di scale senza ringhiera - ?! - non c'è wifi, c'è il bidè ma non ti danno una tovaglietta, una saponetta anzichè le monouso, non chiudetevi dentro perchè la chiusura gira a vuoto ed ho impiegato 5 minuti per aprirla, ed altre piccole macchie su quello che sembra un pretenzioso vestito della festa. Mi sono pentito di non essere ritornato all'Hotel (senza nome) di Fierze.
Vado a cenare al solito Ristorante Krasniqja a Bujan e poi a fare una bella dormita.
A fine giornata le statistiche del GPS segnano altri 36 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi.
Viaggio in Albania - 25a parte
related royalty-free images on Shutterstock
related royalty-free images on Fotolia
editorial images on Istockphoto
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
No comments:
Post a Comment