Viaggio in Albania - 24a parte
il Diario...
del 29° giorno 16-08-2012 - Alle 7:10 sono già in viaggio, la prossima meta è Kukes (albanese Kukës) che dista da Bajram Curri 102 km di strada stretta, tortuosa e quasi tutta asfaltata [mappa].
Nella foto il ponte sul fiume Valbone (albanese Valbonë) a Bajram Curri. Di buon mattino i mini-bus (albanese furgon) percorrono nei due sensi la strada che porta a Kukes.
Nella fotografia un altro scorcio di una estensione di territorio nei dintorni del villaggio di Corraj che precede il bivio stradale che porta al confine con il Kosovo (Qafa e Prushit) mentre io proseguirò sull'altra strada.
Anche nei chilometri che seguiranno il paesaggio sarà piacevole. Nella fotografia un piccolo e magro corso d'acqua.
Più avanti incontro il bivio della strada che proviene dal confine con il Kosovo.
L'unico centro abitativo notevole che incontro sulla strada è Krume (albanese Krumë) un piccolo insediamento a 640 metri s.l.m. distante ancora 35 km da Kukes.
La strada incomincia a scendere ed il manto stradale è in rifacimento fin quasi a Kukes.
In questa foto qualcosa che mi ricorda il bacino del Mediterraneo, riconoscete la penisola? manca però la Sicilia!
Una camera doppia con 1a colazione inclusa, parcheggio privato e wifi funzionante in camera per 20 euro. La camera n° 108 affaccia sulla via principale ed è luminosa, c'è anche il bidet ma manca la tovaglietta.
Mangio al ristorante dell'hotel medesimo. Il ristorantino è grazioso, i bagni sono immacolati e funzionali e la lista prevede piatti tradizionali che però non sono tutti disponibili. I peperoni ripieni di riso (albanese speca të mbushur) sono speziati e piccantini, molto buoni. L'insalata "italiana" (albanese sallat italjane) è un piatto di pomodori affettati e conditi con aglio, prezzemolo ed un filo d'olio. Con una birra Korca (albanese birrës në Korçë) - che tra le birre albanesi che ho bevuto è quella che preferisco - ed un gelato (albanese akullore) pago 700 lek.
A metà giornata le statistiche del GPS segnano 98 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi.
Vado nella mia camera a trascorre le ore più calde della giornata. Alle 16:30 esco per rivedere sotto un'altra luce la strada che ho già fatto per arrivare, ma anche in questo pomeriggio il cielo si è velato irrimediabilmente.
Ripercorrendo in senso inverso la strada fatta stamane, raggiungo un borgo di case in pietra, il villaggio Myc-Has (albanese Myç-Has) tutto intorno terra coltivata e sullo sfondo il lago di Fierza.
Qualche pallido raggio di sole filtra dalla coltre di nuvole ad illuminare e dare un po' di tridimensionalità a questo scorcio che sa di antica, ma ancora viva, cultura contadina.
A fine serata l'occasione fotografica più interessante dell'intera giornata Una coppia di ragazzini con un cavallino baio siede per terra su di un'altura in fronte alle colline ed il lago al tramonto, però non sono stato capace di sfruttarla a dovere. I due ragazzini mi hanno sgamato immediatamente, il fuoristrada prima e la fotocamera poi hanno attirato la loro attenzione e certamente per loro due anch'io rappresento la cosa più interessante dell'intera giornata e me lo dimostrano salutandomi e venendomi incontro. Avrei voluto riprenderli ignara ed assorti ma non è stato così.
Ritornando a Kukes ripensavo a quei due ragazzini che vivono in una delle regioni più povere dei Balcani ma che felici e spensierati godono di una grande libertà, camminano a piedi nudi ed hanno un cavallo con cui giocare.
Mi rifaccio dalle delusioni fotografiche con una bella cenetta al ristorante dell'hotel: nuovamente peperoni ripieni, carne e fagioli (albanese mish me fasule), acqua e gelato per 650 lek e poi a dormire: domani dovrò fare un bel po' di chilometri fino a Durres per potermi imbarcare per l'Italia.
A fine giornata le statistiche del GPS segnano altri 39 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi.
Viaggio in Albania - 26a parte
related royalty-free images on Shutterstock
related royalty-free images on Fotolia
editorial images on Istockphoto
No comments:
Post a Comment