Viaggio in Albania - Tirana e dintorni - 2a parte

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Viaggio in Albania - 1a parte

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il Diario...

del 2° giorno 20-07-2012 - Sbarcato a Durres (albanese: Durrës - italiano Durazzo) e completata le prassi doganali, all'uscita del porto poichè la mia polizza assicurativa non copre l'Albania (controllate sulla carta verde), ho dovuto comprare, in strada da un ambulante, non senza un po' di diffidenza, l'assicurazione per la mia automobile.

Pagherò 40 euro per 15 giorni, i prezzi scendono prolungando la scadenza ma, causa diffidenza, mi sono limitato ai primi 15 giorni per poi rinnovare in una agenzia assicurativa di Tirana altri 15 giorni, dove ho verificato anche la conformità ed il prezzo, quasi identico, del primo contratto stipulato per strada.

Piegata in quattro e posta l'assicurazione con il bollino dorato in evidenza sul cruscotto sono ripartito alla volta di Tirana. Durazzo è una città dinamica ma veramente caotica con una espansione incontrollata e, per quel poco che ho avuto modo di vedere dal porto in poi, per le strade si percepisce un certo disagio sociale...

Chiaramente per fare benzina ho aspettato di ritrovarmi in Albania il cui prezzo oscilla a secondo della marca tra 170 lek e 190 lek (all'incirca 1.30 euro a litro col cambio a 137 lek). [Indagini sui prezzi per Albania]
Raggiunto l'hotel Viktoria, a qualche km da Tirana sulla strada per Elbasan, e depositati nella mia camera i bagagli, vado a mangiare nell'hotel medesimo una insalata greca ed un piatto tradizionale del centro Albania, il "tave dheu" a base di formaggio fresco (ricotta?), carne e pomodoro per 720 lek e poi a riposare un po': il viaggio è stato lungo e faticoso.

A metà giornata le statistiche del GPS segnano 45 km.

Nel pomeriggio raggiungo in auto Tirana (albanese: Tiranë) per prendere confidenza con la capitale albanese e prendere nota di monumenti, di inquadrature che necessitano o beneficiano della luce del mattino.

La più grande città dell'Albania (albanese: Shqipëria letteralmente Paese delle Aquile), più di 725.000 abitanti, è una città moderna con pochi monumenti antichi.

La Piramide (Albanese: Piramida) all'incrocio tra Blv Bajram Curri e Rr Deshmoret e Kombit è in totale abbandono. E' stata costruita nel 1987, due anni dopo la morte del dittatore Enver Hoxha, per diventare il suo mausoleo.

La sua struttura tipicamente socialista, opera di uno dei migliori architetti albanesi, Klement Kolaneci (genero di Enver Hoxha), oltre a ricondurre inizialmente all'idea del potere e alle forme socialiste, vista dall'alto assume la forma di un'aquila bicefala, simbolo nazionale degli albanesi.

Pare che abbia i giorni contati: verrà demolita ed al suo posto sorgerà la nuova sede del parlamento Albanese.

Per una visione panoramica della città mi sono recato allo Sky Club Panoramic Bar & Restaurant in Rr Dëshmorët e 4 Shkurtit nella Sky Tower che ha la caratteristica di ruotare di 360° in 60'.

A sera ho cenato nella Taverna Oda in Rr. Luigj Gurakuqi che, in un ambiente tipico, propone una genuina cucina tradizionale albanese. Aiutato dal simpatico personale mangerò un  "fergese tiranse" ossia peperoni e ricotta al forno e un "lakror" una sfoglia di spinaci e un po' di menta insomma un burek (ma anche borek o byrek) a forma di torta ed acqua al costo di 960 lek. La gentile signora cuoca è venuta assicurarsi che tutto fosse stato di mio gradimento.

Faccio qualche foto crepuscolare ma non riesco a cogliere buone inquadrature e calando l'oscurità l'illuminazione artificiale è troppo disomogenea.

A sera le statistiche del GPS segnano 35 km comprensivi dei trasferimenti in automobile (dall'hotel a Tirana all'incirca una decina di km tra andata e ritorno) ed a piedi.

del 3° giorno 21-07-2012 - Nuovamente a Tirana per vederla alla luce del mattino.

La Cattedrale Ortodossa della Resurrezione di Cristo (albanese Katedralja Orthodhokse e Ngjallja e Krishtit), il cui campanile rappresenta 4 candele, è stata ricostruita e completata di recente per compensare la distruzione dell'antica cattedrale avvenuta nel 1967 ad opera del regime comunista di Enver Hoxha.

Fu la prima cosa che avvertì inconsciamente l'anno scorso entrando in Albania dalla Grecia. Più risalivo  la costa albanese ed era come se qualcosa mancasse nel paesaggio.

L'architettura oltre ad essere povera era priva di chiese, chiesette, cappelle che erano state distrutte sistematicamente durante il regime comunista.

La chiesa è molto grande ed al suo interno si ispira  alla moschea Aya Sofya di Istanbul, mi spiega il giovane sacerdote Gregorio con cui intrattengo conversazione.

A Tirana la zona che è attraversata dal piccolo Fiume Lana (albanese Lumi Lanë) è diventata una elegante e verdeggiante area residenziale ma girando per la città non si trova una fontanella!!!

Rientro all'hotel per mangiare e riposare un po'.

A metà giornata le statistiche del GPS segnano 25 km comprensivi dei trasferimenti in automobile (dall'hotel a Tirana all'incirca una decina di km tra andata e ritorno) ed a piedi.

Dall'hotel, qualche chilometro prima di arrivare a Tirana sorge il Cimitero Nazionale dei Martiri dell'Albania (albanese Varrezat e Dëshmorëve të Kombit) su una collina prospiciente la capitale albanese che ospita i partigiani caduti nella seconda guerra mondiale.

Un'altro posto oggi molto frequentato e piacevole è il centrale Parco Rinia (albanese: Parku Rinia) in Blv. Deshmoret e Kombit, un'ampia area riqualificata sottraendola a costruzione abusive, spazzatura e traffici illeciti.

Nella centrale e trafficata piazza Skanderbeg (Albanese: Sheshi Skënderbej), alla Moschea Et'hem Bey, alla Torre dell'Orologio (albanese: Kulla e Sahatit) ed al monumento equestre dell'eroe nazionale George Kastrioti Skanderbeg (Albanese: Gjergj Kastrioti Skënderbeu) fa da sfondo un grattacielo in costruzione impossibile da evitare che rovina le foto migliori come questa... ;-)

In serata raggiungo il castello di Petrele (Albanese: Kalaja e Petrelës) a ca 13km da Tirana, avendo ricordato che a sera viene illuminato, ma salendo per la tortuosa e ripida strada  (uno dei primi tornanti è un muro asfaltato) concludo di aver fatto un buco dell'acqua in quanto non c'è una illuminazione tale da consentire uno scatto crepuscolare.

Sulla strada del ritorno mi fermo a cenare al Ristorante Bizanti con una bella vista sulla vallata. Mi viene servita un'intera pollastrella aperta a metà su un letto di riso e patate fritte al prezzo di 1800 lek!!!
La pollastrella ha un sapore ed una consistenza insolita, che si tratti di un pollo ruspante? Il che solo in parte giustificherebbe il prezzo "salato" del conto, sto parlando di 13 euro al cambio ma se considerate che un pollo allo spiedo in Albania costa 400 lek, quasi 3 euro, ho la vaga sensazione di essere stato io il pollo da spennare :-(

A sera le statistiche del GPS segnano altri 30 km comprensivi dei trasferimenti in automobile ed a piedi.

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Viaggio in Albania - 3a parte

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