Viaggio in Albania - 21a parte
il Diario...
del 26° giorno 13-08-2012 - Ore 7:20, carico i bagagli, saluto Pietro, Denis e Gjergj che gestiscono egregiamente l'hotel Villa Brindi e parto da Shkoder (albanese Shkodër oppure Shkodra - italiano Scutari) alla volta di Fierze (albanese: Fierzë oppure Fierza) distante circa 150 km che coprirò in quasi 7 ore. [mappa]
Superato il lago artificiale di Vau i Dejes (albanese: Vau i Dejës oppure Lac-Vau Dejës), poco oltre incontro il bivio che da una parte conduce a Fierze e dall'altra a Koman che sarà la meta del traghetto fluviale su cui mi imbarcherò a Fierze. Il bacino idrico è stato creato per far funzionare una grande centrale idroelettrica. Risalendo i monti che lo circondano, è evidente come il paesaggio ne ha risentito: una elevata densità di grandi tralicci e cavi dell'alta tensione disturbano il panorama.
Risalendo ancora, allontanatomi dai tralicci che distribuiscono l'energia elettrica, il paesaggio è affascinante, moderatamente antropizzato ancorchè incontaminato.
Nella foto un fiume scorre tra le montagne del Passo di Qele (albanese: Qafë Qelë) 480 metri s.l.m.
La strada si snoda tortuosa con saliscendi in un paesaggio abbastanza monotono. Il primo grosso centro abitato, 6.500 abitanti, è Puke (albanese: Pukë ma anche Puka) a 838 metri s.l.m. Faccio una breve deviazione per comprare qualcosa di commestibile da tenere in macchina, il viaggio è ancora lungo. I biscotti confezionati odorano di vecchio, non sono croccanti. Pare che a Puke si produca una birra ma io debbo guidare e rinuncio anche al tentativo di cercarla per farne un assaggio.
Nella foto, un edificio in cemento e pareti di mattoni, un casermone probabilmente dell'epoca della Repubblica Popolare Socialista d'Albania, ha la facciata densamente popolata di antenne paraboliche satellitari.
Ancora oggi, come negli anni dell'isolamento comunista durato fino al 1991, la radio e la televisione tengono in contatto questi luoghi con il resto dell'Albania e del mondo.
Prima di arrivare a vedere uno scorcio del Lago di Fierza (Albanese: Liqeni i Fierzës) il paesaggio si è fatto più piacevole, più ameno. Sulla strada si incontra una grande struttura in pietra tipicamente alpina anche nel nome "Hotel Alpin".
Scendendo ancora per la tortuosa strada, prima di arrivare a Fierze si incontra la diga e la centrale idro-elettrica.
Arrivo a Fierze (albanese Fierzë oppure Fierza) meno di 750 abitanti a 474 metri s.l.m, un avamposto polveroso di costruzioni sparse e qualche esercizio commerciale essenziale, dopo le 14:00. Entro nel bazar e chiedo informazioni su dove poter dormire: è il fratello del titolare dell'unico hotel. Non senza qualche contrattempo riesce a rintracciarlo per farmi vedere la camera. Non è un vero è proprio hotel, non ha un'insegna e non c'è una reception. La stanza, che non ha un numero, è bianca e grande, c'è anche una verandina ma l'arredo è spartano: due letti, un comodino ed attaccapanni, lenzuola bianche non stirate di cui uno con un piccolo strappo, due asciugamani piccoli, lampadina che penzola dal soffitto ma ci sono parecchie prese ed è pulita. Pulito anche il bagno, nuovo ma esterno alla camera, con una saponetta marmorizzata profumatissima. Forse ci sono i margini per contrattare ma è il posto più vicino per raggiungere l'imbarco del battello fluviale altrimenti dovrei andare dormire a Bajram Curri distante non meno di 15 km. E' molto tardi e sono affamato: gli do i 10 euro che domanda senza discutere.
Finalmente vado a mangiare, sono stato indirizzato nella taverna posta sopra il rifornimento di carburanti. Per 850 lek mi servono maiale alla griglia, tagliato malissimo ma buono, insalata ed acqua.
A metà giornata le statistiche del GPS segnano 149 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi.
Alla biglietteria mi informo dell'orario e dove sia possibile parcheggiare l'automobile. L'unica partenza giornaliera è prevista alle 6:00 e l'arrivo a Koman verso le 8.30.
Riprendo la polverosissima sterrata che costeggia l'insenatura: la vista delle acque blu tra i ravvicinati e scoscesi pendii è suggestiva.
Quando arrivo a Fierze sono le 18:30 e intraprendo la strada che mi porterà a Bjaram Curri. Non so cosa fare, così vado a darle una occhiata ed individuare il bivio per Valbona. [mappa]
Sulla strada del ritorno, nei pressi di Bujan, mi fermo al Ristorante Krasniqja a mangiare un petto di pollo arrostito alla griglia e gigantesche portate di patatine fritte, insalata greca, pane di mais ed acqua piccola per 1000 lek
Tornato all'alloggio di Fierze, mancherà la corrente elettrica ed ho lasciato la torcetta dinamica in auto.Per fortuna l'interruzione è breve e non mancherà più, ma la doccia la farò domani mattina. E' stata una giornata abbastanza stressante, domani mattina sveglia alle 5.00 per raggiungere l'imbarco in tempo.
A fine giornata le statistiche del GPS segnano altri 53 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi.
Viaggio in Albania - 23a parte
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