Sunday, October 28, 2012

Viaggio in Albania - Shkoder - 9a parte


Viaggio in Albania - 8a parte

il Diario...

Lezhe, Albania - July 30, 2012: the double-headed eagle, the national flag of the Albanians, on the facade of Skanderbeg Mausoleum in Lezhe - Albania
del 12° giorno 30-07-2012 - In partenza da Shengjini alla volta di Shkoder, a Lezhe (albanese Lezha oppure Lezhë) faccio qualche scatto al Mausoleo (albanese Mauzoleu i Skenderbeut) costruito attorno ai ruderi della cattedrale in cui fu sepolto l'Eroe Nazionale G. K. Skanderbeg (albanese Gjergj Kastrioti Skënderbeu) che aveva riunito i capi tribù Albanesi contro i Turchi nella Lega di Lezhe. [mappa]

Nella foto l'emblema su fondo rosso dell'aquila bicipite simbolo nazionale albanese.




Family Visit Lezha Castle © ollirg
Poi mi dirigo alle rovine del Castello di Lezhe (albanese: Kalaja e Lezhës) che ha origini antichissime nel popolo degli Illiri ed in seguito fu adattato o ricostruito da romani, veneziani bizantini ed ottomani.





All'interno del castello, un'area molto vasta, i luoghi di interesse da visitare sono le rovine degli edifici ottomani, la moschea, la torre di sud-est con un arco romano nel muro, e la torre illirico sulla parete sud.

Town And Lagoon Of Lezhe, Albania © ollirg
Il castello offre una vista a 360° sulla città: ad est sulla pianura di Lezhe attraversata dal Fiume Drin, (albanese lumi Drin oppure Drini), ad ovest sull'estuario del predetto fiume e sulle lagune di Kune-Vain (albanese Rezervati Kune-Vain-Tale oppure Ishulli i Lezhës) ed il Mare Adriatico.







Donkey Portrait © ollirg
Intraprendo la strada asfaltata che da Lezhe attraversa la campagna albanese mi condurrà a Shkoder.

Nella foto la testa di un asino bianco utilizzato per rifornire le improvvisate vendite orto-frutticole ai bordi della strada.





Gocaj, Albania - July 30, 2012: three Albanian women, two young and one older in traditional clothes and veil, are working in the fields; the three women are raking the weeds that were cut previously and now are dry; one of the most common causes that forces women of a family to work in the fields is emigration of the men
Nella fotografia, come non di rado, si vedono le donne al lavoro nei campi.









muslim family walks through the ruins of the minaret added by the Turks to the St. Stephens Church, turning it in a mosque, in the Rozafa Castle, Shkoder
Il castello di Rozafa (albanese Kalaja e Rozafës oppure Kalaja e Rozafatit), provenendo dal sud dell'Albania, si trova prima di entrare a Shkoder   L'ingresso costa 200 lek agli stranieri (?!). Le costruzioni più interessanti sono quelle del periodo veneziano (1396-1478). L'edificio principale è la Cattedrale di Santo Stefano, costruita nel 1319 ed ampliata dai Veneziani, fu poi trasformata in moschea dai Turchi.

Entrato a Shkoder (albanese Shkodër oppure Shkodra - italiano Scutari) mi sistemo in una camera doppia (2000 lek) la 110 presso l'Hotel Argenti in Blv. Mehmet Pash Plaku 111 che a causa dei lavori in corso non è facile capire come arrivarci. E' pulito e dignitoso ma lo scarico del water mi ha dato subito dei problemi! Mangio al ristorante dell'hotel che ha un chè di pretenzioso ma poche le portate disponibili: prendo una bistecca (albanese biftek) da 250 gr., una insalata gigante mista con cetrioli e peperoni sotto aceto, di quelle che è impossibile consumare senza far cadere qualcosa dalla portata, ed acqua per 880 lek (sulla ricevuta c'è scritto 7.04 euro quindi il cambio è stato impostato a 1 euro : 125 lek quando invece sarà almeno a 136-7 lek).

A metà giornata le statistiche del GPS segnano 51 km comprensivi dei trasferimenti in automobile ed a piedi.

Nel pomeriggio ritorno al castello di Rozafa per rivederne i ruderi ed il panorama circostante in una luce migliore.

view of the Lead Mosque, an Ottoman architecture in Shkoder a city in northwestern Albania
Dalla strada che porta all'ingresso del castello che domina la verdeggiante pianura alluvionale, è visibile  la Moschea di Piombo (albanese Xhamia e Plumbit).

Costruita nel 1773 da Mehmet Pasha Bushati le cupole furono rivestite con lastre di piombo. La sua costruzione ha come riferimento e stile la Moschea Blu di Istanbul.

Il nome del Castello di Rozafa deriva dalla leggenda della giovane madre che dovendo essere murata viva nelle sue fondamenta, per sconfiggere un sortilegio che ne impediva la costruzione, chiese e ottenne che alcune parti del suo corpo rimanessero libere: un occhio per vedere il suo bambino, una mano per accarezzarlo e il seno per allattarlo.

Rozafa Castle, Shkoder © ollirg
Anche questo castello ha origini antichissime e qui si è svolta la Terza Guerra Illiro-RomanaLa maggior parte delle mura che si possono vedere oggi risalgono al Medioevo.

Nella foto  i serbatoi d'acqua del 15 ° secolo.






confluence of the Buna and Drini rivers from Rozafa Castle, Skhodra
Il castello è posto su di una panoramica collina rocciosa posta tra la confluenza del fiume Buna o Bojana (albanese Bunë) e del fiume Drin.

Rientro a Shkodra e vado in giro per orientarmi e vedere se è possibile fare qualche fotografia in condizioni miste di luce artificiale ed ambiente. La cittadina in periferia è trascurata, molte vie centrali sono un cantiere con l'eccezione dell'isola pedonale fiancheggiata da eleganti palazzi in stile veneziano e con al centro i tavoli dei locali nei quali sostare per godersi il passeggio serale e ristorarsi. Contemporaneamente, per la via dai locali si propaga la musica dei video ed il richiamo serale del rabbino della vicina moschea.

Decido di cenare in un affollato fast-food albanese con qofte (albanese qoftë) - piccole polpette cariche di aglio che ho stemperato immergendole nello yougurt - verdure fresche e grigliate, pane ed acqua per 300 lek.

A fine giornata le statistiche del GPS segnano altri 22 km comprensivi dei trasferimenti in automobile ed a piedi.


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