Friday, March 29, 2013

Byllis Parco Archeologico Info, Foto Albania Tour Balcani 2011_05


Albania, Tour Balcani 2011_04



Info e Foto Viaggio in Albania - Tour Balcani Occidentali 2011


del 5° giorno 08-07-2011 - Mi spiace lasciare il mini-locale all'Hida - Dhoma Plazhi e forse sono stato piuttosto superficiale nel visitare questi posti ma non amo molto le località turistiche affollate e quindi oggi mi sposterò più a nord.

Alle 6:20 sono già in viaggio. Faccio il pieno di benzina il cui costo ad oggi è oscillato tra i 165 e 175 lek con il cambio tra 139 e 141 lek per euro. [mappa]

Alle 8:00 circa ho già superato i tornanti del Passo di Llogara e sto attraversando l'omonimo Parco Nazionale. La strada incomincia a scendere, tra le montagne si apre una profonda ed ampia vallata che sullo sfondo lascia intravedere la disabitata Penisola di Karaburun (albanese: Gadishulli i Karaburunit) e l'isola di Sazan circondate dal Mar Mediterraneo.




Oltrepasso il piccolo centro di Orikum ed entro a Valona (albanese Vlora o Vlorë) cittadina di 80.0000 abitanti sul Mare Adriatico ed il secondo porto dell'Albania (albanese: Shqipëria letteralmente Paese delle Aquile). La città sta sviluppando edificando lungo tutto l'arco dell'omonimo golfo.





Mi fermo un attimo a fotografare il monumento in memoria della Dichiarazione di Indipendenza Albanese che si tenne a Valona il 28 novembre 1912 [19-01-2012 100 anni d’Indipendenza. Berisha cambia il monumento simbolo a Valona]

A Valona vengo graziato dai vigili urbani che mi contestano le luci spente e che non indosso la cintura di sicurezza. Sono un po' sorpreso, perchè dai comportamenti osservati sugli automobilisti albanesi non avrei sospettato che fossero obbligatori :-)

Uscito da Valona faccio una deviazione alla Laguna di Narta  (albanese: Laguna e Nartës) per raggiungere il Monastero di Santa Maria (albanese Manastiri i Shën Mërisë) sull'isola di Zvernec (albanese Zvërnec).

A Narta mi fermo in un negozietto a comprare qualcosa da mangiare. Non fatevi illusioni, nei Balcani e più a oriente, come già sperimentato, la cultura del "panino" e dell'affettato non esiste, la qualità di insaccati e formaggi confezionati è veramente basica, appena passabile... anche qualcosa meno.

Narta Lagoon And Zvernec Island, Albania
Giunto a destinazione e parcheggiata l'auto, ho un cattivo presentimento: una guardia di vigilanza privata mi guarda attentamente armeggiare con macchine fotografiche ed ottiche da portare sull'isola che è collegata alla laguna con un lunghissimo ponte pedonale.

Non faccio in tempo ad inquadrare la lunga fuga del ponte pedonale che conduce al monastero che verrò richiamato verbalmente con un tono poco conciliante, e poi ammonito di non fare fotografie con una mimica inequivocabile. Mi sembra assurdo, sono contrariato e non vedendo margini di contrattazione decido di abortire la visita al monastero: amen. Scornato riprendo il viaggio accontentandomi di fare qualche scatto da lontano e sopratutto senza l'interessante fuga prospettica del ponte pedonale sul monastero.

Da questo momento in poi guiderò fino a Fier, oppure Fieri, l'unico centro abitato (80.000 abitanti) dove poter trovare un albergo, un alloggio per la notte ed in posizione ideale per visitare l'antica Apollonia (albanese Apolonia - greco antico Ἀπολλωνία) sita sulla riva destra del fiume Vjose (albanese Vjosë oppure Vjosa - greco Αώος) e l'antichissima Byllis oppure Bylis (albanese Bylisi - greco antico Βύλλις oppure Βουλλίς) di cui però sulla guida Lonely Planet non c'è traccia.

A Fier, un centro prettamente agricolo e rurale, vengono nuovamente fermato da una guardia municipale che controlla i documenti miei e dell'automobile: come avrà capito che la mia assicurazione fosse valida per l'Albania senza guardare la carta verde è un mistero e non gli frega niente della cintura di sicurezza che non indosso.

Faccio un giro di perlustrazione ed individuo il sito archeologico di Apollonia. Qui conosco due giovani archeologi albanesi che parlano italiano e con i quali intrattengo una interessante conversazione. Riesco a capire che mi conviene andare di buon mattino a fotografare i ruderi più rappresentativi dell'intera area di scavi, i resti ricostruiti del "tempio" di Agonothetes.

Poi ritorno indietro all'Hotel Village Park che si trova fuori del centro abitato. La struttura è abbastanza recente, chiedo il costo - 2000 lek - e di vedere la camera da letto. Non invoglia a soggiornare più giorni ma una notte si può fare. Quando porterò i bagagli in camera ed andrò in bagno scoprirò che manca il copri-water ed una mensola porta oggetti ma è pulito ed incredibilmente c'è il bidè ma non una tovaglietta specifica.

A metà giornata le statistiche del GPS segnano 154 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi coperti in quasi 7:00:00.

Trascorse le ore più calde riposando nella stanza d'albergo alle 16:00 riparto alla ricerca delle rovine di Byllis (albanese Bylisi oppure Bylis) [mappa] e per la terza verrò fermato e graziato in quanto guido con le luci di posizione spente e non indosso la cintura di sicurezza.

 Da Fieri, per raggiungere il Parco Archeologico di Byllis (albanese Parku Arkeolojik Bylis) bisogna prima raggiungere Ballsh (albanese Ballshi).

Prima di arrivare a Ballsh l'aria profuma intensamente di un aroma non piacevole ma quantunque familiare... non credo ai mie occhi quell'odore è petrolio, nafta, bitume che i mie occhi vedono sgorgare e scorrere in superficie (nella foto a lato).

Poco più avanti incontro delle trivelle arrugginite ma in funzione! I giacimenti petroliferi di Ballsh furono individuati nel 1967. A Patos (albanese Patosi) già nel 1928 furono individuati i più grandi giacimenti di petrolio on-shore (perforazione a terra) d'Europa.

Probabilmente "terrorizzati" dalle guide turistiche più diffuse sulle condizioni del manto stradale albanese dopo aver guidato per diverse centinaia di chilometri sulle strade che si svolgono lungo le coste dell'Albania vi sarete rassicurati e conseguentemente rilassati. Oggi, guidando per queste strade interne del territorio albanese ho potuto riscontrare che invece bisogna stare molto attenti e moderare la velocità perchè in qualunque momento, peggio se dopo una curva, potreste incontrare avvallamenti, dossi o buche più simili a voragini e non indifferenti neanche ai cerchi più grandi di un fuoristrada.

Dopo Ballsh si abbandona la strada principale in direzione del villaggio di Hekal, raggiunto il quale manca poco agli scavi archeologici.


columns of episcopal complex in ancient city of Byllis, Albania
Giunto agli scavi di Byllis - antico insediamento della tribù illirica dei Bylliones - alla fine della strada c'è una grande casa ma non c'è nessuno. Ci sono dei grandi cartelli con illustrazioni dei ruderi e spiegazioni bilingue: albanese ed inglese.

Comincio ad aggirarmi tra le rovine del Complesso Episcopale che risalgono al periodo bizantino (VI secolo d.C.).



decorated capital with greek cross of episcopal complex in Ancient Byllis, Albania
Questi scavi si compongono della Cattedrale, del Battistero e della  Casa del Vescovo ma anche di vari ambienti impiegati dai monaci per la produzione e la conservazione del vino e dell'olio ed altri ancora utilizzate per altre attività ad oggi non ancora ben identificate.

Risalente a 2500 anni fa, la città illirica di Byllis, una delle più importanti, come altre città illiriche possedeva mura fortificate (2000 metri) a protezione dell'insediamento urbano, sei porte fiancheggiate da torri ed in posizione elevata l'acropoli anch'essa fortificata.

L'architettura più rappresentativa della città illirica sono: un teatro capace di 7500 spettatori, una cisterna interrata con archi in pietra, una ampia piazza, uno stadio e le fortificazioni attorno a questi.




the valley Vjosa River from the ancient ruins of Byllis, Albania
Ma il fascino di Byllis è dato dal sito scelto dagli antichi illiri, un'altipiano naturale sulle colline di Mallakastres a 500 m. s.l.m che si affaccia sulla grande scenografia delle anse disegnate dal fiume Vjose scorrendo nella valle. [mappa]







sunset on the columns of episcopal complex in ancient city of Byllis, Albania
Il sole sta tramontando sul sito archeologico.

Organizzo un piccolo set fotografico in esterni composto da una Pentax K20D, una unità flash AF540FGZ ed un cavalletto Manfrotto X190 PRO B.







red sunset on a column of Episcopal Complex in ancient city of Byllis, Albania
Ho avuto difficoltà a posizionare in modo stabile il flash - mi manca uno stativo specifico - e farlo scattare in wireless.

Altro problema è stato trovare l'esatto punto di messa a fuoco e la perdita di contrasto dell'ottica Pentax 17-70 f/4 in controluce sopratutto nella fotografia che precede questa a lato.

Prima di organizzare il set fotografico ho visto dei movimenti nella casa, qualcuno innaffia le aiuole. Mi avvicino per chiedere informazioni ed alla fine pago il biglietto 300 lek non senza aver insistito e gli lascio una piccola mancia :-)

E' stata una giornata interessante e sorprendente ma anche lunga e faticosa ed ancora devo fare la strada del ritorno che non è agevole e richiede attenzione, mangiare qualcosa, trasferire le fotografie dalle schede all'hard-disk, ricaricare le batterie, fare il bucato e preparare il bagaglio per la partenza di domani mattina e  poi finalmente a riposare anche e perchè Fieri non sembra offrire alternative attraenti ed allettanti.

A fine giornata le statistiche del GPS segnano altri 74 km comprensivi di trasferimenti in automobile ed a piedi coperti in quasi 5:30:00.

related royalty-free images on Shutterstock
related royalty-free pictures on Fotolia
related editorial photos on Istockphoto

No comments:

Post a Comment